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La situazione dei tassi d'interesse:
il variabile resta più conveniente, ma attenzione al futuro!

A fronte della comunicazione della BCE di un aumento dei tassi di un quarto di punto entro l'estate, l'Euribor anticipa i tempi, rialzando il parametro a un mese, che venerdì scorso era al 1,25%. L'Eurirs, il tasso interbancario di riferimento utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso, fa registrare, al contrario, una lievissima discesa.

L'odierna situazione finanziaria, quindi, presenta una sensibile distanza che continua a sussistere tra i mutui a tasso variabile, e quelli a tasso fisso.

Da quanto mostra una finestra panoramica delle condizioni praticate dai vari Istituti di Credito che offrono mutui online, emerge che:

  • un finanziamento fisso a 20 anni ha un tasso nominale medio del 5,09%;
  • un mutuo da 100 mila euro si traduce in una rata da 665 euro al mese;
  • un finanziamento variabile per il medesimo importo ha un tasso medio del 2,55% e una rata mensile di 532 euro, con un risparmio iniziale di 133 euro.

Stessa situazione se si considerano i finanziamenti a 30 anni:

  • i fissi sono quotati in media al 5,14% con rata da 546 euro;
  • i variabili costano il 2,69% con una rata mensile di 405 euro e un risparmio immediato di 141 euro.

La scelta del variabile rimane obbligata anche nel caso, inevitabile, di un'ulteriore crescita dei tassi, soprattutto per chi ritiene di poter sostenere un aumento consistente della rata.

Uno scenario che potrebbe delinearsi nel medio termine se i tassi fossero più alti dell'1% , è quello di vedere la rata passare, per esempio, da 532,34 € a 612,71 €, con un incremento di 80 € al mese, per un mutuo a 20 anni da 100mila euro al 2,55%. Se nell'arco dello stesso anno i tassi aumentassero di due punti l'incremento mensile sarebbe circa 160 €, di tre punti circa 240 €, di quattro punti circa di 320 €. Fra 3 anni invece, per effetto della diminuzione del capitale residuo, avendo già rimborsato parte del denaro prestato, l'aumento di un punto porterebbe la rata a 606 € con un incremento di 73,67 € a confronto della spesa iniziale.

Lievemente maggiore l'incidenza per il mutuo trentennale, con rata di partenza al 2,69% equivalenti a 405,07 €. Un punto in un anno costa 81,66 € al mese, tre comporterebbero un aggravio di 244 €. Fra tre anni un punto di incremento causerebbe una maggiore spesa di circa 78 euro in più al mese e un aumento dell'Euribor di tre punti farebbe spendere 234 € in più. Quest'analisi porta ad una considerazione obbligata: prima di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile occorre valutare con attenzione la possibilità di dover far fronte ad aumenti (previsti e non impossibili) che si aggirano intorno al 40/50% sull'importo totale della rata.